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  • Blog
  • by Alessia
  • 5 Settembre 2023
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La cistoscopia è un esame che consente la visualizzazione delle pareti interne della vescica e dell’uretra, ossia il condotto che collega la vescica all’esterno.

Tramite l’ausilio di uno strumento, noto come cistoscopio, è possibile individuare anomalie e patologie a carico della vescica e delle basse vie urinarie, tipo calcoli, polipi, diverticoli, ecc. Inoltre, l’esame prevede anche il prelievo di eventuali campioni di tessuto da analizzare in laboratorio per valutazione istologica.

In genere, la cistoscopia è prescritta quando occorre sondare le cause di alcuni disturbi, quali la presenza di sangue nelle urinedolore pelvico cronicoinfezioni urinarie ricorrentiminzione dolorosaritenzione o incontinenza urinaria, vescica iperattiva, segni di ingrossamento della prostata e, nei casi in cui persista il sospetto sull’esistenza di calcoli o lesioni tumorali.

In alcune circostanze la cistoscopia ha una duplice valenza, ossia sia diagnostica che terapeutica.

Attraverso l’inserimento di micro-strumenti, infatti, consente anche di eseguire piccoli interventi come l’asportazione di polipi, calcoli e piccoli tumori.

Come si esegue?

La cistoscopia può essere svolta in ambulatorio e ha una breve durata. Come accennato in precedenza, si utilizza uno strumento a fibre ottiche di piccole dimensioni, denominato cistoscopio.

Quest’ultimo è dotato all’estremità una piccola telecamera, mediante la quale è possibile eseguire una videoregistrazione e/o scattare foto.

Prima dell’inserire lo strumento, il medico applica un gel lubrificante e anestetizzante al paziente che, dopo aver svuotato la vescica, viene fatto sdraiare sul lettino a pancia in su e con le ginocchia piegate.

Il cistoscopio viene quindi inserito nell’uretra e sospinto lentamente fino alla vescica allo scopo di dilatarla per favorire l’introduzione d’acqua sterile e agevolare una migliore visualizzazione dell’area da analizzare.

E’ un esame che possono far tutti?

Non può essere eseguita se è in corso un’infezione urinaria.

Per scongiurare questa eventualità, è richiesto al paziente di eseguire, qualche giorno prima dell’esame, l’urinocoltura. Se questa rileva un’infezione, verrà prescritta l’idonea terapia antibiotica.

Vi sono rari casi in cui eseguire la cistoscopia è difficoltoso, a causa di restringimenti (stenosi) o particolari conformazioni anatomiche dell’uretra.

Preparazione all’esame

Non è prevista nessuna preparazione.

E’ necessario però che il paziente comunichi allo specialista se assume farmaci anticoagulanti o antiaggreganti. A volte può essere prescritta una breve profilassi antibiotica.

L’esame è doloroso?

L’inserimento del cistoscopio può provocare un fastidio e a volte un leggero dolore, soprattutto negli uomini che hanno un’uretra più lunga.

Per questo, prima dell’esame, è applicato il gel lubrificante ad azione anestetica. L’introduzione di acqua sterile per dilatare la vescica può inoltre provocare lo stimolo a urinare.

Rischi dopo l’esecuzione dell’esame?

Dopo l’esecuzione della cistoscopia, può accadere, in alcuni pazienti, di avvertire bruciore durante la minzione o emettere urina rosata.

Il minimo rischio di infezione legato alla procedura può essere ridotto con la somministrazione dell’antibiotico dopo l’esame. Occorre rivolgersi al medico se nei giorni successivi si registri febbre, nausea oppure difficoltà a urinare.

Durata dell’esame

Generalmente, dura dai 5 ai 10 minuti. Può essere più lungo se occorre effettuare la biopsia.

Particolari accortezze…dopo?

Dopo una cistoscopia a scopo diagnostico, si può riprendere a vivere abitualmente, evitando sforzi eccessivi e con l’accortezza di bere molta acqua per alleviare il fastidio e favorire l’emissione di urina.

Inoltre, un bel bagno caldo può aiutare a lenire il bruciore a livello dell’uretra. Se l’esame invece ha avuto natura terapeutica, dopo la dimissione, è consigliabile un riposo di qualche giorno.

Per la ripresa dell’attività sessuale è meglio che siano passati tutti i sintomi di infiammazione o infezione.